Home > Voci dall'Africa > Padre Beniamino > Lo sguardo di speranza di Kethya e dei suoi piccoli amici

Anche quest’anno ci siamo riusciti, Jiango be africa continua sul cammino del suo sogno, delle sua speranza col pizzico di follia che ci caratterizza. Durante l’estate ci siamo incontrati, abbiamo rafforzato i nostri percorsi di amicizia, abbiamo incontrato nuove persone e realtà e come dandoci la mano e incrociando le dita abbiamo deciso di continuare a ridare forza questo sogno che è in noi.  

Le diverse iniziative che ci hanno anche fatto faticare con passione ci hanno premiato. Ora ci siamo già spostati in Africa con tutto l’entusiasmo e la forza di sempre per cercare un sorriso sul volto di un bimbo, per gustare la gioia nel vedere una mamma versare l’acqua pulita e potabile nella sua bacinella, dopo averla attinta dal pozzo pulito, per fare sbocciare i fiori dell’amicizia nell’aiuola della scuola, per donare una culla ad una ragazza madre che al posto di sbarazzarsi del figlio in grembo anche col nostro sostegno accoglie la vita.

Quanta roba bolle in pentola!!!! Quante sfide da raccogliere: sostegno a famiglie adottive di orfani, sostegno a ragazze madri, adozioni scolastiche per la scuola di Zegonta, sostegno ai progetti agricoli della regione, scavare un pozzo di profondità (100-150 metri) per l’acqua potabile. Un piccolo sogno sta già prendendo corpo: proprio in questi giorni abbiamo inscritto 252 bambini orfani alle scuole elementari. Alcuni giorni fa il gruppo Caritas della parrocchia ha percorso le strade di Bouar raggiungendo le scuole disperse sul territorio per iscrivere i ragazzi alle scuole e ieri in un incontro con le famiglie adottive abbiamo fatto la consegna ai bambini del materiale scolastico occorrente: quaderni penne, matite, lavagnette, gessi e del sapone come a dire loro che la mattina prima di uscire di casa ci si deve lavare. Anche questa volta abbiamo potuto leggere il sorriso sul volto di tanti bambini che così possono sentirsi uguali agli altri loro compagni di scuola. Il clima era festoso con tutti quei bambini che facevano un chiasso tipicamente africano nella sala del centro giovanile della parrocchia, ma anche l’organizzazione dei rappresentanti dei quartieri  era tipicamente africana, incrementata dalla pioggia battente sul tetto in lamiere che per buona parte dell’incontro ha fatto da protagonista. Alla fine è arrivato il sole forse per non lasciarsi sbiadire dal sorriso sui volti dei bambini tutti fieri del loro “bottino”, possibilità che apre loro il futuro.

Da lunedì andranno tutti a scuola coi loro quaderni e penne bic legati con un filo di corda sotto il braccio. Ci manca ancora una cosa per completare il sorriso: un bel vestitino per ciascuno. Prossimamente prenderemo le taglie e li aiuteremo a procurarlo. BRAVI JIANGO BE AFRICA!

P. Beniamino